Senza riparo. Sei tentativi di leggere il presente by Guido Mazzoni

autore:Guido Mazzoni [Mazzoni, Guido]
La lingua: eng
Format: epub
Tags: Sagittari Laterza
editore: Laterza
pubblicato: 2025-04-15T00:00:00+00:00

6. Terra e Mare: due classi medie

Ciò che accade nella scena politica contemporanea ha riaperto un’opposizione archetipica della politica moderna, quella che Schmitt riassumeva nell’antitesi fra Terra e Mare, e Deleuze e Guattari nell’antitesi fra luoghi e flussi131. I populismi di destra fanno riferimento ai principî di un ethos terrestre: il radicamento in un luogo o in una cultura, un quadro di valori sottratti al relativismo e alla critica, un’idea mobile ma persistente di normalità contrapposta a molte forme di anormalità, mentre la cultura liberal globalizzata fa riferimento all’ethos marino o aereo di chi viaggia nello spazio-mondo, accetta il pluralismo dei valori, si adatta ai luoghi e alle circostanze, aspettandosi di essere accolto e predisponendosi a accogliere. Nella storia della vita psichica e della civiltà, il secondo paradigma (tollerante, metropolitano, cosmopolita, multiculturale, fondato sul rispetto dei diritti personali e della libertà negativa) è ulteriore rispetto al primo e, come tutti i prodotti della civiltà, si fonda sull’educazione e, oggi, sulla correttezza politica.

Uno dei fenomeni più interessanti di questa fase storica è la scissione interna ai ceti medi. Nel 2016 le analisi del voto americano hanno colto subito una costante che si è ripetuta tale e quale nelle elezioni europee degli ultimi anni, e che era stata anticipata dal referendum sulla Brexit. Una frattura politica profonda separa oggi una middle class marina, che vota per i partiti sistemici comportandosi come un ceto medio riflessivo, e una middle class terrestre che salta nel buio populista insieme alle classi popolari, secondo una linea divisoria che non segue le fasce di reddito ma il grado di istruzione e l’antitesi tra centro e periferia, e tra lavoratori garantiti e lavoratori esposti al mercato. A questa frattura si aggiunge la faglia che separa, in modo sempre più visibile, il voto maschile dal voto femminile. Il confine passa soprattutto dal modo in cui questi gruppi si collocano in rapporto alla globalizzazione e all’emancipazione liberale. La middle class marina le vive come una liberazione, un’opportunità e un destino inevitabile; una parte consistente dei ceti popolari e dei ceti medi provinciali le vive come una minaccia, uno sradicamento e una doppia lotta di classe: verso l’alto, contro le élites dirigenti cui a lungo ci si era affidati e che ora si rivelano ostili, e verso il basso, contro gli stranieri che “ci rubano il lavoro”, cambiano il volto delle città e, per un meccanismo antropologico primario, si prestano a diventare, in virtù della loro stessa differenza, dei perfetti capri espiatori di un odio che fatica a rivolgersi verso le vere classi dominanti, perché il populismo di destra non ha un modello alternativo, neanche pallidamente riformista, da opporre all’assetto sociale da cui discende il suo malessere. Tutto quello che può fare è crearsi dei bersagli sociologicamente vaghi e politicamente inafferrabili (“le élites”, “la casta”) contro i quali non può agire quasi mai, anche quando i partiti per cui vota prendono il potere.

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